Trazioni cervicali

Le trazioni cervicali vengono comunemente impiegate per il trattamento delle cervicalgie e delle cervicobrachialgie di origine meccanica.

Apparecchiatura

Le trazioni cervicali vengono praticate manualmente oppure tramite apparecchiature più o meno complesse.

1) Trazione manuale

La trazione manuale viene realizzata dal fisiatra applicando una mano sulla nuca e l’altra sul mento del paziente ed esercitando una trazione progressiva. La trazione viene mantenuta per pochi secondi.

Questa tecnica viene utilizzata come test diagnostico e come guida alla prescrizione fisioterapica: l’accentuazione o la comparsa di dolore durante la manovra costituisce una controindicazione all’uso delle trazioni meccaniche.

2) Trazioni meccaniche

La trazione viene praticata attraverso una mentoniera, che è azionata da congegni elettrici ed idraulici; questi congegni consentono una precisa regolazione della forza applicata.

Su tale principio sono costruite delle poltrone e dei lettini speciali.

Le trazioni cervicali possono essere effettuate anche con congegni meno complessi, costituiti da un sistema di carrucole attaccate ad un braccio sporgente dalla parete.

Sulle carrucole si fa scorrere una fune inestensibile, alle cui estremità sono fissate da una parte la mentoniera e dall’altra un sacchetto contenente i pesi.

Effetti biologici

La forza traente agendo secondo l’asse longitudinale del rachide provoca l’allontanamento dei corpi vertebrali, l’ampliamento dei forami di coniugazione e il rilassamento muscolare. Queste modificazioni sono prevalenti a livello del tratto inferiore del rachide cervicale e l’effetto è massimo a livello di C5-C6.

1) Allargamento dello spazio intervertebrale

Le trazioni, distraendo le strutture muscolari e legamentose, allontanano i corpi vertebrali e allargano lo spazio intervertebrale di 1-2 mm.

Gli studi, effettuati da Judovich in soggetti sottoposti a trazioni cervicali progressivamente crescenti, hanno dimostrato che sono necessari pesi superiori a 9 kg. per provocare l’allontanamento dei corpi vertebrali.

2) Ampliamento dei forami di coniugazione

Le trazioni, allontanando i corpi vertebrali, determinano l’ampliamento dei forami di coniugazione.

Alcune esperienze hanno dimostrato che con trazioni cervicali di 12 kg. è possibile allargare di circa il 20% i forami di coniugazione.

L’allargamento dei forami di coniugazione è maggiore se la trazione viene realizzata con collo flesso. Crue ha difatti dimostrato che il maggior allargamento dei forami si ottiene con trazioni effettuate sul collo flesso di 20 gradi.

  1. Decontrazione muscolare

Questo effetto è prevalentemente realizzato dalle trazioni intermittenti.

Tecnica di applicazione

Le trazioni cervicali vengono effettuate nel seguente modo:

1) Il capo va posizionato in lieve flessione. La mentoniera deve essere applicata in modo che la forza della trazione agisca sulla regione occipitale. 2) Il paziente deve essere completamente rilassato. Conviene effettuare applicazioni di termoterapia esogena o di massoterapia cervicale prima della trazione.

3) Le trazioni possono essere effettuate in posizione verticale od orizzontale.

Le trazioni orizzontali assicurano un maggiore allontanamento dei corpi vertebrali a parità di forza traente, perché provocano maggiore rilasciamento muscolare.

Questo tipo di trazione va effettuato con paziente in decubito supino e con angolo di trazione (cioè l’angolo formato dalla forza applicata con l’asse del rachide) di circa 45 gradi.

Le trazioni verticali vanno effettuate con paziente seduto su una sedia e con angolo di trazione di circa 30 gradi in modo da avere il rachide cervicale in posizione di semiflessione.

4) Non esiste accordo unanime degli autori sui parametri di durata e di forza traente da utilizzare.

Maigne, per esempio, consiglia le trazioni continue della durata di 1-2 ore con forza traente di 5-10 kg.

La scuola di I. Colombo, invece, impiega le trazioni intermittenti con forza traente di 15-20 kg, alternando 3 minuti di trazione e 3 minuti di pausa e ripetendo tale ciclo per 3 volte.

Nel nostro servizio si effettuano trazioni continue della durata di 20 minuti e con forza traente di 5-7 kg.

5) La forza traente va aumentata gradualmente; non si deve mai applicare sin dalla prima seduta la massima trazione, perchè un’intensità troppo elevata scatena una marcata contrattura riflessa dei muscoli paravertebrali ed un restringimento dei forami di coniugazione.

Per esempio, si inizia con una forza traente di 3-4 kg e si aumenta in ogni seduta successiva di 1/2-1 kg sino al massimo desiderato.

6) Si effettuano cicli di 10-15 sedute.

Indicazioni

Le trazioni vengono utilizzate per il trattamento delle seguenti patologie:

1) Cervicalgie acute e croniche

In queste patologie la trazione permette di vincere la contrattura muscolare antalgica.

2) Cervicobrachialgie di origine meccanica

Rappresentano un’indicazione classica delle trazioni le brachialgie secondarie a compressione delle radici da parte del disco intervertebrale degenerato o da becchi osteofitici.

3) Sindrome di Barré-Lieou

4) Contratture muscolari cervicali

Controindicazioni

Le trazioni sono controindicato in presenza di quelle situazioni che compromettono la resistenza e la stabilità del rachide cervicale. Rappresentano, pertanto, delle controindicazioni:

1) Osteoporosi grave

2) Neoplasie vertebrali

3) Malformazioni vertebrali e vascolari

4) Malattie reumatiche in fase attiva

(Artrite reumatoide, spondilite anchilopoietica, spondilodiscite)

5) Spondilartrosi evoluta

Sono una controindicazíone ì becchi artrosici disposti a ponte tra corpi vertebrali contigui.

6) Colpi di frusta recenti

Le trazioni sono controindicato perchèé l’evento traumatico può aver provocato lacerazioni legamentose e compromesso la stabilità del rachide.

7) Insufficienza vertebro-basilare

Effetti indesiderati

Le trazioni vanno sospese se, durante il trattamento, compaiono disturbi dell’irrorazione cerebrale (lipotimie), riacutizzazioni della sintomatologia dolorosa e segni neurologici, che testimoniano l’aggravamento della comressione radicolare.

I commenti sono chiusi